Sabato 23 novembre, nella sede di Villa Riso ad un anno dalla sigla del primo protocollo (22 novembre 2018) si è svolto l’incontro informale tra il partenariato sociale costituito dai primi sottoscrittori del Cum Grano Salus Territorial Living Lab (Probiosi, Esseciesse, Consorzio Cereali e Diaita) e il partenariato istituzionale invitato che comprende l’Università di Palermo (presente il pro-rettore vicario Fabio Mazzola) e il Comune di Valledolmo (presente l’Assessore all’Agricoltura Giorgio Nobile).
Hanno partecipato all’evento anche altri enti, aziende e istituti di credito con cui il nuovo Living Lab siciliano intende continuare a dialogare per immaginare un percorso comune allo scopo della tutela e promozione della filiera cerealicola di qualità certificata.
l pro-rettore vicario Fabio Mazzola della Università di Palermo ha formulato le presenti criticità da tenere presente per lo sviluppo dell’idea progettuale ed imprenditoriale:
- tenere conto del fenomeno dello spopolamento della forza produttiva in campo agricolo e soprattutto o dei residenti in età da lavoro nelle aree interne
- non basta investire concettualmente a medio e lungo termine: bisogna tentate di dare risposte a breve termine puntando all’aumento tendenziale immediato dei posti di lavoro nel campo agro-industriale;
- bisogna tenere presente le situazioni di disuguaglianza sociale che nei vari contesti del mondo, anche i più avvantaggiati in termini economici;
- Il paesaggio è una dimensione teorica e operativa di riferimento decisivo per la riuscita del progetto: bisogna ricomprendere in esso la problematica del risk assessment (desertificazione, rischio idrogeologico, sismico, tsunami, incendi, ecc.) che dovrà trovare una precisa collocazione nelle ipotesi di governance territoriale oltre che in fase di analisi di contesto;
- è corretto puntare ai temi economici della produzione ed elaborazione dell’agricoltura direttamente e indirettamente legati alla salute (innovazione) e al turismo (consolidamento, razionalizzazione e qualificazione/valorizzazione);
- la produzione agricola di qualità e sostenibile interessa l’export internazionale e l’attrazione di investimenti esterni. La Cina, ad esempio è molto interessata a questo segmento/modello produttivo per ovvie ragioni di vocazione e tradizione oltre che per effetto della necessità di avviare un profondo processo di disinquinamento e rigenerazione di gran parte del territorio nazionale. Bisogna riflettere sulla opportunità che un progetto come il TLLCGS si faccia portatore dell’istanza pro-attiva e di guida dei processi di innovazione delle politiche e delle pratiche multiobiettivo e multidimensionali sulla produzione agricola biologica, certificata e integrata con altri settori produttivi.
- La formazione è un altro aspetto decisivo di qualsiasi progetto di sviluppo locale sostenibile e in particolare di quelli che si pongono l’obiettivo dell’innovazione ‘aperta’ come, appunto, previsto per i Living Lab. La formazione universitaria sarà necessaria ma non potrà bastare. Servirà una apertura di servizio territoriale alle scuole dall’obbligo al superiore tecnico (in particolare: tecnologie e istituti alberghieri), nonché campo di immediato coinvolgimento per gli Istituti Tecnici Superiori (PO FSE 2014-2020 della Regione Siciliana);
Operare per un forte incardinamento delle attività di ricerca di DIAITA (2nd Mediterranean Diet Conference MD ad esempio) alla collaborazione con l’Università di Palermo in via preliminare.