I porti, le stazioni ferroviarie, gli aeroporti sono le attuali porte della città contemporanea nelle sue infinite forme e categorie di differenziazione. Attraverso di esse scorre tutto l’afflusso dell’innovazione (economica, sociale, culturale ed anche di quella ambientale).
E’ importante sottolineare l’evidenza dell’ambiguità del termine soglia, porta, discrimine: il passaggio da dentro a fuori e viceversa può costituire un fatto positivo ma anche l’inizio di un processo catastrofico. Quindi chi si occupa di innovazione e di cambiamento non può non trattare in termini spaziale i gateway della città contemporanea.
Nei gateway non si forma l’informazione, ma in queste particolari aree le informazioni passano e incidono profondamente sul resto del territorio. Dai porti, dagli aeroporti e dalle stazioni ferroviarie passa tutto ciò che passerà nelle strade dei territori e dentro le città: non passano solo le persone e le merci ma anche i pensieri, le immagini, le aspirazioni, le delusioni, gli aneliti solidali e i progetti terroristici.
I gateway devono essere considerati come punti di passaggio in senso fisico, spaziale, e anche (ovviamente) in senso non fisico, come informazione; le infrastrutture territoriali localizzate secondo varie scale dimensionali si misurano con le strutture dell’informazione telematica delocalizzate ma non completamente scisse dai fenomeni urbani.
Le porte della città contemporanea sono valvole di osmosi tra interno ed esterno in modo vicendevole. In particolare i porti sono gli spazi della città che meglio delle altre gateway esprime il contatto tra il fuori ed il dentro della città in senso ambientale, ecosistemico, energetico: dal mare alla terra è un cambio totale. Per gli aeroporti e le stazioni ferroviarie il cambio di condizione è meno decisivo. La presenza di un porto caratterizza da sempre il destino di una città, nel senso che quest’ultima tenderà, prima o poi a puntare su di esso per cambiare la sua natura, rango, funzione nel tempo.
Questo l’inizio dell’esperienza di incontri al Porto di Palermo che con due giornate di workshop e seminari dal titolo “NetNetNet” hanno visto, il 16 e 17 dicembre del 2013, un nutrito gruppo di lavoro che coopera da tempo nel campo della ricerca e della sperimentazione sull’innovazione urbana e territoriale, proporre un ambiente ideale per l’esplorazione degli scenari in cui la città metropolitana di Palermo, incontrando la piena collaborazione del ‘suo’ Porto ha cominciato a disegnare un percorso prospettico di cammino comune verso una nuova dimensione insediativa animata da nuove energie trainanti.
Si pensò e si organizzò un incontro articolato in tre fasi solo apparentemente differenziate per temi ma in realtà intimamente legate dalla dimensione portuale che è trasversale, simbolica, multiscalare.
La prima fase fu quella di apertura e che subito misurò testimonianze ed aperture di senso sui dati dell’informazione in una visione integrata ai problemi della sicurezza. La seconda fase si rivolse a visioni e progetti di impresa con la pretesa di segnare la concreta possibilità di ridisegnare la città, i territori, le comunità e anche l’intera società. Progetti frugali, approcci adattativi, cambiamenti comportamentali, utilizzo responsabile di tecnologie avanzate che necessitano di approcci finanziari innovativi e sostenibili. La terza fase fu quella di ricerca a restituire uno stato dell’arte sui trasporti in senso fisico e spaziale; ciò al fine di comunicare i termini e le condizioni di un possibile cambiamento positivo e per sganciarsi dallo stallo attuale in cui versa la programmazione delle grandi opere infrastrutturali.
Due intense giornate di lavori con esperti provenienti da tutta Europa per l’iniziativa, organizzata dall’Autorita’ portuale di Palermo, dal Mit, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal TTS, Centro Studi Sviluppo e Relazioni per la sicurezza, e dal TTL Sicily, Territorial living Lab-Sicilia.
Ad aprire i lavori l’allora Commissario Autorità Portuale Palermo Vincenzo Cannatellache dichiarò: “Abbiamo messo insieme un gruppo di lavoro che coopera da tempo nel campo della ricerca e della sperimentazione sull’innovazione urbana e territoriale per proporre un ambiente ideale per l’esplorazione degli scenari in cui la citta’ metropolitana di Palermo, con la fondamentale collaborazione del ‘suo’ porto, puo’ avviare un cammino comune verso una dimensione insediativa animata da nuove energie trainanti. La presenza di un porto marca fortemente la citta’ contemporanea che, nel tempo, punta su di esso per modificare il proprio profilo. Il convegno e’ anche l’occasione per mettere insieme, e far dialogare, le istituzioni nell’interesse della comunita’”.
The ports, railway stations, airports are the current doors of the contemporary city in its myriad forms and categories of differentiation. Through them flows all the influx of innovation (economic, social, cultural and even the ambient).
It ‘important to note the evidence of the ambiguity threshold, door, distinction: the transition from inside to outside and vice versa can be a good thing but also the beginning of a catastrophic process. So who is responsible for innovation and change can not be treated in spatial terms the gateway of the contemporary city.
In the gateway does not form it, but in these particular areas the information they pass and have a profound effect on the rest of the territory. From the ports, airports and railway stations passes everything will go in the streets of the territories and inside the city: not only pass people and goods but also thoughts, images, aspirations, disappointments, longings and solidarity projects terrorist.
The gateway must be considered as transit points in the physical sense, spatial, and also (of course) in a non-physical, such information; territorial infrastructures located in various length scales are measured with the structures of information electronically relocated but not completely split by urban phenomena.
The doors of the contemporary city are valves osmosis between interior and exterior so mutual. In particular the ports are the spaces of the city that better than other gateway expresses the contact between the outside and the inside of the city in an environmental sense, ecosystem, energy: from sea to land is a total change. For airports and train stations the change of condition is less decisive. The presence of a port has always characterized the fate of a city in the sense that the latter will tend sooner or later to focus on it to change its nature, rank, function over time.
This early experience of meetings at the Port of Palermo that with two days of workshops and seminars entitled “NetNetNet” have seen, on 16 and 17 December 2013, a large group of work that cooperates for a long time in research urban innovation and experimentation and territorial propose an ideal environment for the exploration of the scenarios in which the metropolitan city of Palermo, meeting the full cooperation of ‘his’ Porto began to draw a path of prospective common path towards a new size settlements animated by new energy driving.
He was thought, and arranged a meeting in three phases apparently differentiated by themes but in fact intimately linked by the port size that is transverse, symbolic, multiscale.
The first step was to open and immediately measured testimonies and openings of sense data in an integrated information security issues. The second phase turned to visions and business projects with the pretension to mark the real possibility of redesigning the city, territories, communities and even the whole society. Projects frugal, adaptive approaches, behavioral changes, responsible use of advanced technologies that require innovative financial approaches and sustainable. The third step was to search to return a state of transport in the physical sense and space; this in order to communicate the terms and conditions of a possible positive change and to break away from the current stalemate prevailing in the planning of major infrastructure projects.
Two days of intense work with experts from all over Europe for the initiative, organized by the Authority ‘port of Palermo, from MIT, Ministry of Infrastructure and Transport, the TTS, Centre for Studies and Development Relations for the security, and the TTL Sicily, Territorial Living Lab-Sicily.
The opening work, the then Commissioner Vincenzo Cannatella Palermo Port Authority who declared: “We have assembled a working group that cooperates for a long time in the field of research and experimentation and innovation Urban territorial proposing the ideal environment for the exploration of the scenarios in which the city ‘Metro Palermo, with the essential collaboration of’ its ‘harbor, can’ start a common path towards a settlement size animated by new energy driving. The presence of a strong brand name the port city ‘contemporary, over time, tip on it to edit your profile. The conference ‘also an opportunity to put together, and to create a dialogue, the institutions in the interest of the community’ ‘.